“La sostenibilità è intesa, nel comune sentire, come quella materia che si occupa di garantire il futuro del Pianeta preservando le risorse naturali tramite la limitazione al minimo dell’impatto umano. Impatto che, a tutt’oggi, è particolarmente gravoso.
Ma il concetto di sostenibilità abbraccia più fattori, i 3 elementi dell’agire umano, che troviamo esplicitati nell’acronimo stesso “ESG”:
- Environment (ambiente);
- Social (sociale);
- Governance (gestione direzionale).
Quindi “sostenibilità” è un concetto molto ampio dove i tre capisaldi vanno analizzati e gestiti in simbiosi tra loro, socio-ecologici e socioeconomici, incentrati sulle persone, sullo sviluppo del benessere dell’uomo e, contestualmente, sulla salvaguardia del pianeta. Sia gli individui che le Organizzazioni costituite e vissute dagli stessi hanno un ruolo centrale e sono tenuti a dare il proprio contributo con azioni sostenibili.
Come detto, il concetto di sostenibilità abbraccia azioni, procedure, comportamenti e codici, che ritroviamo in specifiche norme: alcune obbligatorie ed altre volontarie.
Con il “semplice” rispetto delle norme le Imprese stanno già impegnandosi ad operare per il benessere dell’essere umano e a tutelare l’ambiente in cui vive.
Per rispondere alla domanda retorica e un po’ ironica del titolo: I temi della sicurezza sono parte fondamentale di un percorso ESG efficace e credibile.
Riferimenti normativi
Tra le principali norme obbligatorie che si radicano nei pilastri ESG vanno citate senza dubbio le seguenti:
- D. Lgs. 152/2006, “Norme in materia ambientale”: meglio noto come “Codice dell’ambiente”, ha come obiettivo quello di promuovere livelli di qualità della vita, attraverso la tutela e il miglioramento delle condizioni dell’ambiente e l’utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali. Si riferisce a moltissimi aspetti correlati ai processi organizzativi e ai loro impatti, quali: gestione rifiuti, difesa del suolo, riduzione inquinamento atmosferico, tutela delle acque, impatto acustico. Le Organizzazioni, adempiendo a queste norme, assicurano di agire nei limiti di quanto consentito per la tutela dell’ambiente;
- D. Lgs. 81/2008, “Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro”. Punto di riferimento per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, include aspetti importanti come la valutazione dei rischi, l’informazione e la formazione rivolta alle diverse figure coinvolte, la sorveglianza sanitaria. Applicare questa normativa è fondamentale per la sostenibilità sociale, perché aiuta a migliorare le condizioni di lavoro e a creare una cultura organizzativa rivolta a tutti i produttori di valore della società. Con i vantaggi, anche economici, che ne conseguono;
- D.L. 215/2021 (“Conversione in legge, con modificazioni, del Decreto-legge 21 ottobre 2021, n.146, recante misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili“): ha come obiettivo una maggior responsabilizzazione degli operatori del sistema di sicurezza sul lavoro, ha rafforzato gli obblighi e le responsabilità del Preposto. Prevede l’obbligo di formazione per il datore di lavoro (unica figura rimasta a non dover frequentare corsi sulla sicurezza, a meno che non ricoprisse il ruolo di RSPP per la propria Organizzazione). Questa legge agisce su figure e processi decisionali delle aziende, intervenendo nella governance di sostenibilità.
Per sviluppare un approccio attivo, e costruire una vera e partecipata identità sostenibile, possono essere prese a riferimento e applicate norme e procedure di carattere volontario. Anche in questo caso, tra le tante possibili, vediamo due delle certificazioni più importanti in tema di orientamento alla sostenibilità:
- certificazione ISO 14001: definisce i requisiti di un sistema di gestione ambientale, che le organizzazioni possono utilizzare per sviluppare le proprie prestazioni ambientali. La norma si applica a qualsiasi organizzazione (indipendentemente da dimensione, tipo e natura della stessa) sugli aspetti ambientali di attività, prodotti e servizi. Gli esiti attesi di un SGA riguardano il raggiungimento delle prestazioni e degli obiettivi ambientali e l’adempimento degli obblighi di conformità.
- certificazione ISO 45001: specifica i requisiti per un sistema di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro. Applicabile in tutto il mondo e in tutti i settori, è la prima norma internazionale a definire gli standard minimi per la protezione dei lavoratori. Questa norma aiuta le organizzazioni a migliorare la sicurezza sul lavoro, ridurre i rischi e migliorare la salute e il benessere dei lavoratori.
Sia il D.lgs. 81 del 2008 che per la ISO 45001 molto marcato è l’impegno a promuovere la partecipazione di tutti i soggetti che operano nelle Organizzazioni. Numerosi gli strumenti adottati, uno dei più importanti è certamente la gestione dei Near Miss.
Inoltre, le certificazioni in ambito salute e sicurezza sul lavoro e ambiente possono aiutare le aziende a elaborare un bilancio di sostenibilità (o report di sostenibilità).
Questo documento, infatti, permette alle imprese di fornire un quadro pubblico delle proprie performance di sostenibilità, includendo sia gli impatti positivi che negativi prodotti (a livello socio-ambientale e socioeconomico). Pubblicato una volta all’anno, grazie ad esso le organizzazioni possono dimostrare – con dati e statistiche – l’impatto dei processi sull’ambiente, le azioni implementate e il raggiungimento di determinati obiettivi, in un’ottica di massima trasparenza verso gli stakeholder interni ed esterni.
La sostenibilità è un tema sul quale le organizzazioni stanno ponendo un’attenzione crescente, sia per effetto della consapevolezza dei vantaggi che possono ottenere sia per le sollecitazioni di Istituzioni Pubbliche che Private.
Il vecchio modello di sviluppo ambientale, economico e sociale è insostenibile, ed è anche per questo che l’agenda 2030 delle Nazioni Unite ha posto 17 obiettivi (articolati in 169 target più specifici) che coinvolgono praticamente tutte le varie componenti della società. Tra questi spicca il tema della sicurezza sul lavoro e della tutela del lavoratore, più precisamente nell’obiettivo 8: “incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva, un lavoro dignitoso per tutti“. Per le imprese, agire in modo sostenibile può essere vantaggioso per diversi motivi:
- attrarre l’interesse di investitori e stakeholder, sempre più sensibili a queste tematiche;
- attrarre giovani talenti, attenti alla sostenibilità e a dare il loro contributo per la società e l’ambiente;
- aumentare il valore percepito dagli stakeholder, ma anche da clienti e dipendenti (con incremento della fidelizzazione e delle vendite);
- ridurre costi inefficienti e migliorare il risk management;
- creare nuove opportunità di business;
- limitare i rischi determinati dal mancato rispetto di norme cogenti.
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