UE/OXFAM – You Save Lives a Expo Milano 2015

In Cascina Triulza una giornata dedicata ai profughi del mondo

Oggi nel mondo 59,5 milioni di persone sono in fuga da guerre e conflitti, una popolazione quasi pari all’Italia. Sono uomini, donne, anziani e bambini costretti a lasciarsi tutto alle spalle, a cui è necessario garantire acqua, cibo e un riparo sicuroFeeding the Planet, Energy for Life significa anche questo: offrire accesso alle risorse fondamentali ai milioni di persone che a causa di violenza, persecuzioni e conflitti hanno perso ogni diritto a un presente e un futuro nel proprio paese.

Ecco perché in occasione di Expo Milano 2015, Commissione Europea e OxfamCivil Society Participant dell’Esposizione Universale, hanno deciso di presentare al pubblico del grande evento milanese You Save Lives, la campagna che si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica europea e fare il punto sul dramma dei profughi nel mondo, attraverso le storie e le testimonianze di quanti sono stati costretti ad abbandonare tutto, a causa delle tre principali crisi umanitarie del momento in Siria, Sud Sudan e Repubblica Centrafricana. Voci e storie che sono state raccolte in una piattaforma digitale (www.eusavelives.org), con l’obiettivo di restituire un volto e un nome a questo immenso esercito di invisibili.

Crisi troppo spesso “dimenticate”, dove Oxfam e UE sono al lavoro da anni a fianco di milioni di persone che divengono inevitabilmente le prime vittime dell’insicurezza alimentare che la guerra genera. L’ONU stima che solo in Siria 12,2 milioni di persone abbiano bisogno di assistenza umanitaria, tra questi 9,8 milioni necessitano di assistenza alimentare. Lo stesso vale per circa 4,6 milioni di persone in Sud Sudan e circa 1,5 milioni in Repubblica Centrafricana, che hanno gravi difficoltà di accesso al cibo. Milioni di persone in tutto il mondo sopravvivono solo grazie al cibo e agli aiuti umanitari forniti da donatori, organizzazioni internazionali e ONG.

“I cittadini dell’Unione Europea sono la fonte principale degli aiuti impiegati per prestare soccorso ai rifugiati. – ha detto Christos Stylianides, Commissario europeo per gli aiuti umanitari – Promuovere la campagna You Save Lives significa informare i cittadini e dar loro conto di come vengono spesi i fondi che sono stati stanziati. Nel 2014 la Commissione Europea ha stanziato 854 milioni di euro per aiutare le popolazioni sfollate in 33 diversi paesi. Questi fondi ci permettono di alleviare le sofferenze e ridare una speranza a coloro che hanno perso tutto”.

“Oxfam lavora da sempre per aiutare le popolazioni che hanno visto la propria vita devastata da guerre e crisi umanitarie. – ha aggiunto Winnie Byanyima, Direttrice esecutiva di Oxfam International – Oggi più che mai, è necessario puntare i riflettori sui bisogni, le speranze e i sogni di quanti sono stati costretti a lasciarsi tutto alle spalle”.

Gli eventi in programma

District Zero: in un documentario una storia struggente tra i rifugiati siriani intrappolati nel secondo campo profughi del mondo.

Maamun Al-Wadi è uno dei quattro milioni di rifugiati siriani che sono stati costretti ad abbandonare il proprio paese a causa della guerra. Vive nel campo profughi di Zaatari, in Giordania, il secondo più grande al mondo, dove gestisce un piccolo negozio per la manutenzione dei cellulari: ripara telefoni, ricarica le batterie e ripristina così gli unici collegamenti che gli altri ospiti del campo hanno ancora con la Siria. Ha pure comprato una stampante, con cui riesce a portare su carta le fotografie dei bei tempi che gli consegnano i suoi clienti. Nel campo profughi di Zaatari sono in molti a frequentare il suo negozio: vite che passano attraverso i ricordi incastonati nelle schede di memoria dei cellulari, dove scorrono le immagini di una Siria progressivamente sempre più vittima della follia della guerra. Maamun è il protagonista di “District Zero”, il documentario prodotto da Unione Europea e Oxfam, realizzato da Arena Comunicatiòn e Txalap.art, e diretto da Jorge Fernandez MayoralPablo Tosco e Pablo Iraburu, presentato oggi, 6 settembre 2015 alle 17,00 presso l’auditorium di Cascina Triulza, il Padiglione della Società Civile, dal Commissario europeo per gli aiuti umanitari Christos Stylianides, dalla Direttrice esecutiva di Oxfam International, Winnie Byanyima e dal regista Pablo Iraburu. District Zero perché ferme a un “punto zero” sono le vite dei profughi siriani che, a più di quattro anni dallo scoppio della guerra, hanno varcato i confini per cercare un miraggio di pace e tranquillità in un paese straniero. Il documentario verrà presentato al San Sebastian International Film Festival a fine settembre.

“Rendili visibili”: il volto dei profughi nella mostra fotografica di Luigi Baldelli.

Scappano da guerre, paura e violenza. Abbandonano tutto per ritrovare una serenità perduta, che spesso pare nascondersi oltre i confini della propria terra. Sono i profughi e i rifugiati delle più gravi crisi umanitarie della nostra storia recente, uomini e donne che fuggono dai conflitti tuttora in corso in Siria, Sud Sudan e Repubblica Centrafricana. Volti che sono stati raccolti dal fotoreporter Luigi Baldelli e che saranno esposti fino al 13 settembre nella mostra fotografica “Rendili visibili” al Padiglione dell’Unione Europea di Expo Milano 2015. Volti e ritratti di vita quotidiana tra tende e rifugi di fortuna, per mostrare al pubblico dell’Esposizione Universale cosa significa essere un rifugiato e vivere in un’attesa che sembra non avere mai fine. Un viaggio nei Paesi dove la disperazione di uomini, donne e bambini non nasce tanto dal dover dormire in una tenda, quanto dalla consapevolezza che quella tenda per molto tempo sarà l’unica scelta possibile.

Teatribù: raccontare gli “Invisibili”.

Cosa si prova ad abbandonare la propria casa distrutta dai bombardamenti? Quale futuro può avere davanti chi si sta lasciando tutto alle spalle per scappare dalla follia della guerra? Cosa vuol dire essere un profugo? Domande a cui cerca di dare una risposta la compagnia teatrale Teatribù, il gruppo d’improvvisazione protagonista dell’ultima edizione di Italia’s Got Talent, che domani alle 15.00, all’interno della campagna “You Save Lives, porterà sul Decumano di Expo Milano 2015, all’ingresso di Cascina Triulza, lo spettacolo d’improvvisazione “Invisibili”: il racconto di alcune storie raccolte da Oxfam nei luoghi delle più drammatiche crisi umanitarie di oggi, che attraverso il potere del teatro e dell’improvvisazione, porteranno il pubblico ad immedesimarsi nella condizione di quanti sono stati costretti ad abbandonare i propri affetti più cari e adesso non riescono più ad immaginarsi presente e futuro.

Off Grid Box: tecnologia e innovazione nelle emergenze umanitarie.

Spazio anche al lavoro di Oxfam nelle emergenze umanitarie con la presentazione dell’Off Grid Box, un dispositivo di ultima generazione, brevettato dalla Fabbrica del Sole, capace di produrre energia pulita e acqua potabile attraverso pannelli solari e fotovoltaici, pale eoliche e altre fonti rinnovabili, restando del tutto indipendente da reti elettriche, condutture del gas o acquedotti. Dopo una settimana di esposizione nel cortile di Cascina Triulza, il 6 settembre, al termine della proiezione del documentario District Zero, si è tenuta una breve presentazione del lavoro e dell’utilizzo dell’Off Grid Box per far fronte alle necessità primarie di una popolazione, come quella delle Filippine, rimasta del tutto priva di beni e servizi essenziali, dopo il passaggio del tifone Haiyan, che nel novembre 2013 ha devastato l’arcipelago provocando oltre 6.300 morti e danneggiato gravemente 1.140.000 abitazioni. L’Off Grid Box è infatti una risorsa preziosa e particolarmente utile nei contesti d’emergenza, dove le infrastrutture risultano inutilizzabili e la popolazione ha immediato bisogno di beni e servizi essenziali. Oxfam ne ha installati tre nel nord della regione filippina del Cebu, duramente colpita dal passaggio di Hayan. Attualmente i tre dispositivi, consentono una produzione complessiva di 6.000 litri d’acqua al giorno, realizzata grazie a un dissalatore che permette di trattare l’acqua di mare per renderla potabile: ad oggi oltre 2.000 persone si servono dell’acqua e dell’energia fornite dai tre dispositivi.

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