Siglato il “Programma 2121” per facilitare il reinserimento lavorativo e sociale dei detenuti

Fondazione Triulza agevola l’incontro tra i bisogni delle aziende e i profili dei detenuti e coordina le attività

Il 26 settembre a Milano, presso la Casa Circondariale di San Vittore, è stato firmato un protocollo d’intesa denominato “Programma 2121”, finalizzato a valorizzare, attraverso la formazione e il lavoro, l’inclusione sociale di persone che si trovano in condizione di restrizione della libertà personale nel sistema penitenziario lombardo.

Il protocollo è stato siglato dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, dal presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, dal sindaco di Milano Giuseppe Sala e da gli altri attori coinvolti nel progetto: Arexpo, Lendlease, Anpal, Fits, Fondazione Triulza, Milano Santa Giulia, Plusvalue. Il progetto è promosso dal dipartimento di amministrazione penitenziaria e dal tribunale di sorveglianza di Milano.

L’obiettivo dell’accordo è quello di sviluppare sinergie di interventi utili a favorire l’inclusione sociale dei soggetti sottoposti a procedimenti penali attraverso il lavoro nella filiera dell’edilizia, tali da consentire:

  • l’accrescimento del senso di responsabilità e autonomia verso la collettività dei soggetti coinvolti;
  • lo sviluppo da parte dei soggetti selezionati di motivazione e di interesse verso le competenze che verranno acquisite, viatico per possibili impieghi futuri;
  • lo sviluppo della cultura della restituzione, intesa come riparazione indiretta dei danni provocati dai reati come possibile strumento per il ripristino del patto sociale;
  • la riduzione di rischi di recidiva.

Il Programma 2121 si propone di realizzare un impatto positivo di natura socio-economica, consentendo ai detenuti di imparare un mestiere spendibile sul mercato del lavoro dopo la carcerazione e riducendo i costi del sistema penitenziario, la povertà e l’esclusione sociale (cause rilevanti nella recidiva di reato).

Ad usufruire del Programma 2121, della durata di 3 anni (dal 1° luglio 2018 al 30 giugno 2021), saranno 10 detenuti e/o detenute nel corso della fase pilota (fino al termine del 2018) e ulteriori 30 durante la successiva fase di messa a regime. Questi verranno inseriti nel mercato del lavoro attraverso percorsi individualizzati di accoglienza e inclusione lavorativa, che prevedono un’attività di bilancio delle competenze dei soggetti coinvolti e supporto alle imprese con particolari strumenti di accesso al credito.

Il ruolo di Fondazione Triulza è quello di agevolare l’incontro tra i bisogni delle aziende e delle organizzazioni che operano in MIND e le caratteristiche offerte dai profili dei detenuti in articolo 21. Inoltre Fondazione Triulza svolge un ruolo di coordinamento operativo tra tutti i protagonisti del programma

“l protocollo firmato oggi dal Ministero della Giustizia con altre Istituzioni e realtà pubbliche e private, tra cui Fondazione Triulza, costituisce un riconoscimento della linea indicata e intrapresa da anni da molte organizzazioni del Terzo Settore che lavorano per il reinserimento dei detenuti e la loro rieducazione nella comunità. Aver previsto che i nuovi insediamenti che avverranno nell’Area MIND vedranno anche il contributo lavorativo di persone che stanno scontando la pena nelle carceri lombarde, significa attuare l’innovazione in senso circolare, perché un’opera sarà completamente straordinaria solo se saprà includere con il lavoro a partire dal le persone più fragili”, ha dichiarato Massimo Minelli, Presidente di Fondazione Triulza, firmatario del protocollo. Fondazione Triulza con questo protocollo, che mette in rete tanti attori pubblici e privati, vede realizzarsi anche l’obiettivo di lavorare nel e sul territorio, valorizzando il rapporto con il carcere di Bollate che confina proprio con l’aria di MIND”; ha aggiunto Minelli.

   

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