“Nella lotta contro la fame, per uno sviluppo più sostenibile, la cooperazione tra società civile e istituzioni è assolutamente fondamentale”, ci dice Cristina Gallach, Sottosegretaria Generale delle Nazioni Unite per la Comunicazione e l’Informazione, durante la visita in Cascina Triulza, dove è stata accolta da Sabina Siniscalchi, vicepresidente di Fondazione Triulza, e da Chiara Pennasi, direttore del padiglione.
La Sottosegretaria, nel corso della sua visita ufficiale a Expo 2015 del 19 giugno, ha voluto vedere il Padiglione del Terzo Settore, sottolineando l’importanza della società civile nel raggiungimento dell’obiettivo Zero Hunger lanciato dall’ONU.
“Il fatto che, in una esposizione universale, ci sia, per la prima volta, un intero padiglione dedicato al Terzo Settore e alla collaborazione tra profit e no-profit è una cosa straordinaria. Il coinvolgimento delle associazioni filantropiche, così come delle imprese, è indispensabile per arrivare agli obiettivi che le Nazioni Unite si prefiggono in materia di sicurezza alimentare”.
“Deve scaturire una simbiosi tra pubblico e privato”, continua Cristina Gallach, “perché la sicurezza alimentare globale non è raggiungibile coinvolgendo un solo gruppo, deve esserci cooperazione. Per questo le Nazioni Unite hanno scelto una presenza diffusa orizzontalmente, piuttosto che concentrata in un luogo singolo: la sfida contro la fame implica un insieme di politiche e di attori diversi, un’azione trasversale”.
In occasione dell’esposizione universale di Milano, le Nazioni Unite promuovono la Zero Hunger Challenge non all’interno di un singolo padiglione, ma tramite installazioni tematiche che creano un percorso attraverso tutto il sito espositivo. Abbiamo incontrato Cristina Gallach all’ingresso della Cascina Triulza, dove si trova l’installazione dell’ONU dedicata all’empowerment delle donne, accompagnandola in una breve visita della Cascina.