“In Italia c’è un tesoretto di innovazione potenziale e sta nelle 22mila imprese e cooperative sociali. «Se riuscissimo a trasferire tecnologia a queste realtà e avessimo successo anche solo nell’1% dei casi ogni anno, sarebbero 220 imprese sociali efficienti, tecnologiche e scalabili nella soluzione dei problemi» spiega Mario Calderini, docente al Politecnico di Milano – Un numero enorme se paragonato agli incubatori universitari italiani». Di fatto possiamo immaginare queste 220 imprese come un grande acceleratore di impresa distribuito sul territorio. Ma come si può fare questo salto? Come si può riuscire a trasferire a questi soggetti del terzo settore imprenditoriale le tecnologie capaci, non solo di efficientare, ma di trasformare il modo in cui vengono erogati i servizi? A Mind (Milano Innovation District), Fondazione Triulza – rete di una settantina di organizzazioni del terzo settore e dell’economia civile nata alla vigilia di Expo 2015 – sta provando a sperimentare strade nuove. «Oltre a lavorare sul fronte dell’accompagnamento – aggiunge Calderini, che di Fondazione Triulza è consigliere di amministrazione, oltre che presidente del comitato scientifico della Social Innovation Academy – abbiamo pensato di stimolare la domanda di tecnologia». Ovvero le aziende presenti in Mind chiederanno prodotti e servizi di tipo tech e il mondo del terzo settore imprenditoriale sarà così invitato a offrire risposte adeguate. «Di fatto riserviamo alle imprese sociali quote di procurement dove c’è una componente tecnologica» conclude Calderini. Un approccio che riconosce il ruolo potenziale dell’economia sociale come settore strategico così come chiede la Commissione Europa che nel 2021 ha varato il Social Economy Action Plan, dopo aver inserito l’economia sociale come uno dei 14 ecosistemi nella strategia industriale della Unione Europea. A Mind si è appena partiti, con questo progetto pilota che mette assieme Fondazione Triulza, Plus Value e Finlombarda. È stata subito lanciata la sfida «Match I.S. – Light on your social innovation». Sono selezionate fino a sei aziende profit con sede operativa in Lombardia (o che intendono aprirne una). Queste imprese si impegneranno nella strutturazione di un progetto di innovazione aperta su vasta scala e/o nell’aumento dell’efficacia di progetti di innovazione sociale già esistenti per esplorare nuove idee nel campo dell’innovazione sociale. Le candidature per le start up/scale up che intendono proporre le proprie soluzioni alle esigenze di innovazione sociale delle aziende selezionate nella prima cali si apriranno sulla piattaforma partecipativa regionale Open Innovation Lombardia ad aprile. Il terzo settore imprenditoriale verrà contattato in vari modi. Si è fatto avanti il consorzio Cgm (con 700 imprese e coop sociali e 42mila lavoratori) e sono naturalmente coinvolti Confcooperative, Legacoop e Agci, che da tre anni collaborano con Fondazione Triulza. Intanto il modello Mind si appresta a scalare a livello nazionale, presentandosi in Basilicata e in Campania.”
L’articolo è disponibile nell’inserto no-profit del Sole24Ore del 12/04/2023.
Per informazioni sulla piattaforma Match I.S.: https://fondazionetriulza.org/match-i-s-light-on-your-social-innovation/