Nell’ambito dell’evento “5 ANNI DA EXPO MILANO – LO SGUARDO AL FUTURO”, una delle tappe di avvicinamento al Social Innovation Campus 2021 che si è svolto online il 5 novembre, Fondazione Triulza e la sua rete di fondatori e partner della Società Civile hanno cercato di individuare, come hanno fatto in questi 5 anni dopo Expo, percorsi e modalità di lavoro per costruire in MIND progetti di innovazione e di sviluppo insieme alle istituzioni, alle imprese, al mondo della finanza e ai territori.
Con il coodinamento di Barbara Meggetto, Vicepresidente Fondazione Triulza, Presidente Legambiente Lombardia, abbiamo chiesto ai fondatori un brevissimo intervento per esprimere la propria idea sul futuro di MIND in un tweet.
Barbara Meggetto ha aperto la sessione leggendo questo breve messaggio di Sergio Silvotti, attuale consigliere e primo Presidente di Fondazione Triulza:
“A maggio, la nostra presenza a Expo Milano 2025 veniva salutata come straordinaria: non c’era mai stato un padiglione della società civile nelle precedenti esposizioni universali. Noi ci siamo messi al lavoro cercando e trovando la collaborazione di tante organizzazioni di terzo settore locali, nazionali e internazionali e degli enti filantropici e raccolto con le nostre call internazionali contenuti, proposte, esperienze per raccontare il lavoro ordinario del terzo settore: quello antico, quello quotidiano, quello di domani.
Da molti venivamo guardati con diffidenza: saranno capaci di organizzare un programma all’altezza di un’esposizione universale? Non ci siamo portati in casa un problema? Un covo di polemici, distruttivi, integralisti oppositori? Non rischiamo di affidare l’area più grande di tutta l’esposizione, dopo il Padiglione Italia, alle sguaiate proteste di un gruppo di scalmanati come quelli che hanno inscenato manifestazioni contro a prescindere per le strade di Milano e di mezza Italia? Abbiamo inaugurato la nostra presenza con una gioiosa parata multietnica: i tanti popoli che dal mondo sono venuti a vivere a Milano hanno ballato e cantato fra i padiglioni dei tanti Stati del mondo che avevano trasferito a Milano una delegazione per gestire il loro padiglione.
Abbiamo portato nell’accoglienza dei locali e nella serenità dell’aia di un’antica e splendida cascina lombarda centinaia di appuntamenti perché migliaia di persone potessero incontrarsi, ascoltarsi, parlarsi per capire come essere protagoniste della costruzione di un mondo migliore. E ci siamo anche preoccupati di organizzare e gestire servizi perché anche le persone più in difficoltà potessero visitare gli straordinari scintillanti, avveniristici padiglioni costruiti per Expo Milano 2015. Le nostre proposte -dar voce a chi non ha voce, conoscere e vivere esperienze di altre culture e sensibilità- hanno convissuto per sei mesi con le eccezionali installazioni, gli spettacoli i colori e i sapori degli altri padiglioni. Nessuna concorrenza né tanto meno competizione ma una chiara consapevolezza delle nostre specificità: ascolto, denuncia, confronto.
E siamo stati contenti di aver così potuto incontrare e imparare da imprese, organizzazioni internazionali, governi che, se non fossimo stati dentro un evento internazionale, probabilmente non avremmo potuto incontrare e con i quali sicuramente non avremmo potuto confrontarci con l’intensità e l’ampiezza con cui l’abbiamo fatto in quei sei mesi. E dopo aver affrontato e vinto una sfida difficilissima sapevamo di doverne affrontare un’altra: sviluppare il lascito di sei mesi di scambi anche inediti, di confronti intensissimi, di scoperte e apprendimenti che non avremmo mai immaginato.
Ad ottobre 2015, come da programma, le delegazioni degli stati e le imprese hanno lasciato l’area e smantellato i loro padiglioni e noi, come da programma, siamo rimasti riorganizzando il padiglione della società civile per la successiva fase di lavoro. Sono arrivati nuovi attori con nuovi progetti altrettanto avveniristici, altrettanto straordinari. Noi dobbiamo costruire con loro un rapporto in continuità con la logica con cui abbiamo affrontato la sfida del 2015: ricordare, dimostrare che il nostro ordinario non solo è straordinario ma anche necessario. Possiamo tornare con gioia ed entusiasmo ad ascoltare, denunciare, confrontarci e pretendere anche il loro impegno perché le persone possano essere protagoniste della costruzione di un mondo migliore”.
Ivan Nissoli, Presidente CSV Milano. “Prima, durante e dopo Expo: il volontariato è un’occasione per contribuire al disegno del volto della propria comunità di appartenenza”
Alessandro Tarpini, Direttore Generale ENAIP Lombardia. “In cuore abbiamo tutti un cavaliere pieno di coraggio, pronto a rimettersi sempre in viaggio” G.Rodari dalla poesia Don Chisciotte
Elena Danese, Membro della Presidenza di Legacoop Lombardia e Presidente Ce.svi.p. Lombardia. “L’innovazione al lavoro: dare valore al lavoro per integrare innovazione sociale a innovazione tecnologica”
Andrea Baranes, Vicepresidente Banca Etica. “Verso un progetto fondato sulla valutazione d’impatto che tenga insieme le dimensioni sociale, ambientale, di governance della sostenibilità”
Elio D’Onofrio, Vice Presidente Vicario AVIS Lombardia. “Cascina Triulza: il cuore, pulsante del valore del Terzo Settore, di Mind; la casa delle associazioni, co-working e co-living associativo”
Enrico De Corso, Direttore Confcooperative Lombardia. “Cooperazione e mutualismo: strumenti dell’armonia che deve generarsi dall’apertura al nuovo e all’altro in un ecosistema dell’innovazione”
Marco Lucchini, Segretario Generale Fondazione Banco Alimentare Onlus. “Un luogo che genera speranza perché chiunque può lavorare, abitare, innovare, ricercare, curare, dialogare, imparare, gustare cioè vivere”
Salvatore Amura, Direttore Valore Italia Impresa Sociale. “Le idee racchiuse in se stesse s’inaridiscono e si spengono. Solo se circolano e si mescolano, vivono, fanno vivere, si alimentano le une con le altre e contribuiscono alla vita comune, cioè alla cultura” G. Zagrebelsky
Anna Voltolini, Direttore CGM. “Coltivare talenti, costruire nuova idea di collettività e di bellezza, generare ricchezza condivisa, farsi abitare dal mondo”
Nicola Morganti, Presidente ACRA. “Partendo dalla legacy di Expo e dall’importanza del Terzo Settore confermata nell’emergenza Covid, lavoriamo come rete su giovani e innovazione”
Sandra Bosi, Referente “Luoghi di Prevenzione” sede centrale LILT. “MIND è una prospettiva interessante per partecipare sia come laboratorio di ricerca che di formazione per la promozione della salute
Felice Romeo, Consigliere Fondazione Triulza. “Le menti creano ponti, i ponti creano rapporti, i rapporti creano socialità: queste sono le (con) sequenze che fanno di MIND il luogo dell’inclusione innovativa”
Simona Villa, Responsabile Innovazione e Fund Raising CSBNO. “Dalle collezioni alle connessioni: un nuovo modello di biblioteca, un hub di comunità”
Igor Guida, Vicepresidente e Direttore scientifico Stripes Digitus Lab. “L’Educazione vista come investimento, diffusa, capillare nel commond ground con stazioni dell’esperienza che proiettino i ragazzi nel futuro”
Paolo Marcesini, Direttore Italia Circolare. ”Il futuro esiste solo se lo sai costruire. Per questo l’Economia Circolare non è una scelta possibile di futuro, ma l’unico futuro possibile”
Massimiliano Vavassori, Direttore Relazioni Istituzionali e Centro Studi Touring Cub Italiano. “Prenderci cura degli altri, dell’ambiente e del patrimonio culturale: il Terzo settore indica la strada per un futuro sostenibile del Pianeta”
Paolo Ricotti, Vice Presidente ACLI Milanesi. “MIND dovrà lavorare perché l’innovazione serva a superare la cultura dello scarto e facilitare la transizione ecologica”
Luigi Colzani, CSVNet Lombardia. “Che MIND possa consolidare una funzione di spinta e di coagulo sui temi dell’innovazione sociale e della sostenibilità anche per i giovani di altre provincie”
Giampaolo Silvestri, Segretario Generale Fondazione AVSI. “Nessuna circostanza, neanche una pandemia, ci può definire e fermare. Il futuro si costruisce con osservazione del reale e la costruzione di reti e partnership, per avviarci insieme verso nuove soluzioni”
Attilio Rossato, consigliere di CSV Net Lombardia, con Niccolò Triacca, Referente Europa CSV Net Nazionale a Bruxelles, hanno concluso gli interventi sottolineando l’importanza per il Terzo Settore di fare rete e progetti di internazionalizzazione partecipando ai Programmu dell’UE.