L’ex presidente dell’Uruguay, Josè Alberto Mujica, è tornato in Expo Milano 2015 per una visita in Cascina Triulza, il Padiglione della Società civile. L’ex presidente, con un passato da guerrigliero combattente contro la dittatura del suo paese, già ieri aveva ricevuto durante una vistita privata una delegazione del Padiglione.
“Il lavoro svolto nel Padiglione della società civile è nobile e importante – ha detto – E non solo per l’Expo, ma anche per il futuro, quando non ci sarà più il clamore dell’Esposizione”. “Queste organizzazioni sono molto vitali, ed è assolutamente importante che mantengano la propria indipendenza e che non si trasformino in enti burocratici, che anziché aiutare le persone, speculano su di loro. Tutto questo è da monitorare affinché non accada”.
Mujica ha indicato quelle che sono le vie da seguire per le associazioni che operano nella società civile, anche alla luce dell’esperienza di Cascina Triulza in Expo: “La cosa importante è che il lavoro fatto dalle associazioni permetta ai cittadini di provvedere a se stessi autonomamente”.
Mujica, “il presidente più povero del mondo”, come è stato definito, ha a lungo combattuto la dittatura nel suo paese e ha subito una detenzione di oltre 12 anni. Nel corso della sua vista privata in Expo non si è negato a quanti gli han chiesto di firmare le copie del suo ultimo libro “La felicità al potere”, dove riflette e sul ruolo della famiglia come motore della società e sul significato di libertà come valore imprescindibile per tutta l’umanità.