Lo studio Carlo Ratti Associati (CRA) e il gruppo australiano di real estate Lendlease si sono aggiudicati il concorso internazionale per la trasformazione dell’ex area di Expo Milano 2015. Il masterplan prevede lo sviluppo di un Parco della Scienza, del Sapere e dell’Innovazione esteso su un sito di oltre 1 milione di metri quadrati. Il progetto è stato riconosciuto vincitore da Arexpo, la società a prevalente capitale pubblico che è proprietaria dell’area nella zona nord-ovest di Milano.
La proposta di masterplan per il futuro dell’ex area Expo è stata presentata il 28 novembre 2017 nell’auditorium di Cascina Triulza, nell’ambito di un evento a cui hanno partecipato oltre 300 persone. Secondo il progetto nella parte nord sarà collocato il campus delle facoltà scientifiche dell’Università Statale. Accanto alle aule troveranno spazio anche campi sportivi utilizzabili da tutti quelli che frequenteranno l’area. Palazzo Italia diventerà una delle sedi dello “Human Technopole”, il centro di ricerca voluto e sostenuto dal governo. Nel campo sarà trasferito anche l’ospedale Galeazzi, mentre lungo il decumano sarà realizzato un grande parco lineare. All’interno della nuova area ci si potrà spostare soltanto attraverso auto elettriche, che saranno lasciate sempre all’interno del campus.
Il masterplan di CRA farà nascere a Milano un hub dell’innovazione che include uffici, centri di ricerca, facoltà universitarie, residenze e spazi culturali, aree per l’agricoltura urbana, nonché il primo quartiere al mondo progettato per veicoli a guida autonoma. Il progetto punta a stabilire nuovi standard per i processi di trasformazione urbana, pianificando lo sviluppo di un quartiere verde, con spazi pubblici pieni di vita, nel quale l’innovazione si realizza secondo un approccio open source – aperto e inclusivo: gli edifici dell’area potranno ad esempio essere riconfigurati e cambiare la propria destinazione a seconda dei bisogni di chi li abita.
“Sin dalla loro nascita, circa 10,000 anni fa, le città sono sempre stati i maggiori motori dell’innovazione. E proprio l’innovazione è al centro del nostro progetto, tramite il quale l’ex sito di Expo 2015 diventerà un luogo nel quale sperimentare nuovi modi di lavorare, di fare ricerca, di abitare, di stare insieme e di muoversi. Una città-giardino con la quale immaginare un futuro modellato e rimodellato sui bisogni dei suoi abitanti. Come CRA siamo felici di poter prendere parte a questo laboratorio sulla Milano di domani”, spiega Carlo Ratti, Partner fondatore, CRA; Direttore, MIT Senseable City Lab.
Tra i punti salienti del progetto:
- Il Parco Lineare e una nuova Città verde. Il masterplan trova il suo centro in uno dei simboli di Expo Milano 2015, il Decumano – la lunga strada che insieme al Cardo richiama il tradizionale schema di sviluppo urbanistico d’epoca romana. Nel nuovo quartiere il Decumano si trasforma in un parco lineare lungo oltre 1500 metri, uno tra i maggiori d’Europa, intorno al quale si dispiega la vita quotidiana della città. Su quella lunga striscia verde che ricopre il decumano si svilupperà «una città verde — esclama il paesaggista Andrea Kipar —. Un parco da vivere 24 ore su 24»: 460 mila metri quadrati di verde, più di 3.000 alberi in aggiunta a quelli esistenti, 4 parchi tematici (quello dello sport, del cibo e della salute, l’orto botanico, il parco attrezzato), 4 chilometri di piste ciclabili, 4.000 metri quadrati di specchi d’acqua in più Il Cardo, invece, si trasformerà in un boulevard alberato di 350 metri. L’idea è di realizzare orti didattici, sky farm (coltivazioni verticali, ndr) e giardini sensoriali per gli studenti, ma fruibili da tutti i visitatori.
- La mobilità sostenibile “self driving”. Lo spirito pionieristico del progetto si estende al campo della mobilità sostenibile. L’ex area Expo diventerà il primo quartiere al mondo progettato per auto che si guidano da sole. Attraverso un graduale programma di conversione degli spazi, a partire dal Decumano, le strade del Parco della Scienza, del Sapere e dell’Innovazione arriveranno ad accogliere vetture a guida autonoma, in anticipo su quanto accadrà in sempre più metropoli nel futuro prossimo. Nel nuovo scenario, condividere un veicolo diventerà sempre più frequente: sarà così possibile diminuire il numero complessivo di automobili in circolazione, pur continuando a soddisfare la domanda di mobilità. Le conseguenze saranno una riduzione del traffico, un miglioramento della qualità ambientale, e la nascita di nuove opportunità di impresa e di lavoro.
- Il Common Ground. Seguendo il principio che la salute di un quartiere dipende in buona parte dalla vitalità dei suoi spazi pubblici, il progetto propone di costituire un Common ground – uno spazio a livello strada alto due piani, che si snoda attraverso tutte le aree del masterplan – su cui vanno ad alternarsi piazze e aree pedonali, orti e giardini, negozi, laboratori ed edifici a corte, in uno scambio continuo tra ambienti aperti e chiusi, pubblici o più raccolti.
- Human Technopole. Il più grande centro di ricerca medica e biomedica del Paese occuperà circa 30.000 metri quadri in prossimità dell’Albero della vita. Includerà tre edifici esistenti tra cui Palazzo Italia e due di nuova costruzione che ospiteranno 7 centri di ricerca e 4 strutture scientifiche di supporto. Sarà a regime entro il 2024 e vi lavoreranno 1.500 ricercatori. Il nuovo Galeazzi sarà pronto in 3 anni. I primi spazi per i ricercatori dell’Human Technopole arriveranno a fine dicembre. Per la Statale bisogna aspettare il sì del cda previsto a gennaio. Mentre per le opere private bisognerà attendere l’estate per il via libera del Comune. I lavori partiranno in autunno. .
“Raccogliendo l’eredità di Expo 2015, quest’area ci offre un’opportunità straordinaria per avviare un programma di innovazione urbanistica e tecnologica. Il progetto darà forma a una città che sa essere allo stesso tempo un polo scientifico di respiro europeo e un quartiere centrato sui bisogni delle comunità locali, incentivando la crescita economica e il progresso sociale a Milano e nella sua area metropolitana”, spiega Antonio Atripaldi, Project lead, CRA.
Il masterplan per l’ex area di Expo 2015 è stato realizzato da CRA all’interno di una cordata capeggiata dal gruppo di real estate Lendlease, della quale fanno anche parte, tra gli altri, lo studio di paesaggistica Land Italia, i consulenti finanziari PricewaterhouseCoopers, i consulenti sulla mobilità Systematica, e SEC Relazioni Pubbliche SpA per la parte di comunicazione strategica.
I progetti strategici di Fondazione Triulza per il futuro dell’ex area Expo: Sostenibilità, innovazione e impatto sociale, il contributo del Terzo Settore al progetto di sviluppo del nuovo Parco
In occasione dell’avvio dei lavori per lo sviluppo del Masterplan per l’ex area Expo Fondazione Triulza – la rete di 67 organizzazioni del Terzo Settore e dell’Economica Civile che aveva dato vita al primo Padiglione della Società Civile e l’unica realtà rimasta operativa nell’area dopo la conclusione di Expo Milano 2015 –anticipa i temi, i contenuti e le iniziative con cui le realtà del Terzo Settore intendono dare un contributo concreto al nuovo Parco della Scienza, del Sapere e dell’Innovazione. Per saperne di più vai a questo LINK